Chiara Mio
Scolaris Vini
25 Agosto
Il rispetto delle persone e dell'ambiente deve essere al centro dell'impresa che guarda al futuro. Questo è in sintesi il paradigma dello sviluppo sostenibile, che chiama in causa non solo le aziende ma anche i consumatori e lo Stato. La sfida sarà vinta solo se il cambiamento culturale sarà preso in carico da tutti. E lo illustrerà Chiara Mio giovedì 25 agosto alle 18.30 al PalaPineta, presentando il suo saggio “L’azienda sostenibile” (Editori Laterza), agli Incontri con l’autore e con il vino, promossi dall’Associazione Lignano nel Terzo Millennio presieduta da Giorgio Ardito.
Di cosa parliamo quando parliamo di sostenibilità? Nel mondo scientifico, la terminologia legata ai temi della sostenibilità è in continua espansione: il numero di definizioni e di modelli operativi proposti cresce al pari dell’importanza che la sostenibilità assume nella vita quotidiana.
Il perseguimento di uno sviluppo sostenibile richiede un approccio integrato su tre le dimensioni: ambientale, sociale ed economica. La sostenibilità non è dunque la somma delle parti componenti, bensì il risultato di un’azione che genera sinergie dalle reciproche interconnessioni, secondo il modello dell’equilibrio delle tre E: Ecologia, Equità, Economia. Occorrono inoltre una presa di coscienza e il contributo, in termini di scelte e iniziative, da parte di tutti i soggetti del sistema socio-economico, a partire dagli Stati e dalle istituzioni in genere, le forze politiche, i mercati finanziari, le realtà aziendali, e via via fino alle famiglie e al singolo cittadino.
Coerentemente con questa impostazione necessariamente pluralista, che chiama in causa una molteplicità di attori, la sostenibilità può essere esaminata da punti di osservazione diversi: quello politico, quello sociologico, quello delle scienze ingegneristiche-ambientali, quello macroeconomico, quello economico-aziendale. Questo libro intende declinare il concetto di sostenibilità partendo proprio da quest’ultima prospettiva, assumendo pertanto come centro di riferimento l’attività economica svolta dalle aziende (e dalle imprese in particolare) attraverso i processi gestionali, organizzativi, di rilevazione e informazione. È convinzione dell’autrice, condivisa da altri studiosi, che le imprese possano agire, in questo periodo storico, da vero e proprio motore della transizione verso la sostenibilità.
Il vino in abbinamento sarà il Friulano Doc Collio della Scolaris Vini di San Lorenzo Isontino.
È il più tradizionale dei vitigni friulani risalente all’antichità: documenti della Contea di Gorizia citano il vino tocai friulano già nel 1300. Ha un colore giallo paglierino lucente con riflessi verdognoli. Il suo profumo evidenzia sentori di pera e mela, erbe essiccate con un tipico finale di mandorla. Al gusto ha buona morbidezza, ben equilibrato e dalla vivace freschezza, leggermente amarognolo. È Il vino friulano per eccellenza.