Gian Paolo Polesini
Società Agricola I Comelli

10 Agosto

La vicenda semiseria di un giovane nobile nato povero per colpa della Storia: giovedì 10 agosto Gian Paolo Polesini presenta Polle. Il figlio unico (Orto della Cultura) agli incontri con l’autore e con il vino, promossi dall’Associazione Lignano nel Terzo Millennio presieduta da Giorgio Ardito. Appuntamento alle 18.30 al PalaPineta nel Parco del mare, conduce la giornalista e scrittrice Elisabetta Pozzetto.
La nobiltà vista da un inedito punto di vista: l’ironia. Il libro di Gian Paolo Polesini “Polle. Il figlio unico” (Orto della Cultura Editore, 15 euro) si forma naturalmente a immagine e somiglianza del possente volume a firma Prince Harry, col quale divide simpaticamente il format della copertina. E null’altro, se non la scusa per dare l’ultimo saluto a una saga che non avrà futuro per la mancanza di eredi. Un modo come un altro per raccontare senza alcuna pompa magna, anzi, il mondo dei titolati di un tempo andato, quando i baciamano alle anziane contesse erano d’obbligo e si indossava lo smoking per andare a certe feste.
Gian Paolo, ultimo discendente della dinastia dei marchesi Polesini, già nel 2007 scrisse “Sangue Blu” peripezie, curiosità, racconti di settecento anni di storia familiare fra visite di Imperatori e il triste esodo, quando il nonno e il papà furono costretti a lasciare l’amata isola di San Nicola di fronte a Parenzo, il 4 agosto del 1944.
Non è più tempo per la malinconia. Il giornalista del Messaggero Veneto, che da oltre trent’anni scrive di cinema, di teatro e di televisione, ha sempre usato l’arma della satira per raccontare qualunque evento, tanto più gli affari della sua dinastia che guarda sempre con aria disincantata, essendo nato tredici anni dopo la fine di tutto.
Nei ventiquattro capitoli del libro, Polesini dà sfogo a una narrazione veloce senza retorica, semmai ogni episodio è ricco di fatti divertenti e smart, perché la naftalina non è proprio l’elemento preferito dallo scrittore. “Polle. Il figlio unico” è una macchina del tempo dove si passa agilmente dal Settecento — quando i Polesini furono insigniti del titolo di marchesi dal doge Paolo Ranieri (1788) — ai Sessanta, gli anni della villeggiatura gradese, dai Quaranta, quando il padre Benedetto si ritrovò in Russia quale tenente interprete fra gli ufficiali italiani e quelli tedeschi, fino al 2023 per un finale aperto guarda caso nuovamente istriano o, per meglio dire, croato.
 
Brindisi finale con il Pinot Grigio 2021 della Società Agricola I Comelli di Nimis (Ud). Un vino strutturato ed elegante con equilibrio e personalità, dal colore giallo paglierino, con un profumo delicato che ricorda la mela golden, la banana e diversi fiori bianchi. Al palato dà una sensazione di freschezza e armonia. È ottenuto dalle migliori uve aziendali di Pinot Grigio pressate con particolare delicatezza. Il mosto fermenta in barriques di rovere francese fino alla primavera, quindi viene assemblato per poi essere imbottigliato. Segue un ulteriore affinamento in bottiglia di oltre sei mesi.