Natasha Stefanenko
Azienda Agricola Scarbolo Sergio
29 Giugno
Con l’intreccio di due storie – largamente autobiografiche e ad alto tasso thrilling – Natasha Stefanenko racconta nel libro Ritorno nella città senza nome (Mondadori) l’anima di un paese grande, inquieto e disorientato: l’Urss degli anni Novanta, che vive la fine di consolidate certezze e anche la dirompente irruzione di nuove libertà.
L’attrice e conduttrice tv lo presenta giovedì 29 giugno, alle 18.30 a ingresso libero al PalaPineta nel Parco del Mare, in dialogo con la giornalista Elisabetta Pozzetto. È il terzo appuntamento della rassegna Incontri con l’autore e con il vino, promossa dall’Associazione Lignano nel Terzo Millennio presieduta da Giorgio Ardito, e curati dallo scrittore Alberto Garlini, dal tecnologo alimentare Giovanni Munisso e dall’enologo Michele Bonelli.
"Papà non torna a casa da giorni. Stop. Niente di grave. Stop. Ma io e la nonna siamo molto preoccupate. Stop. Cerca di rientrare prima che puoi. Stop. La nonna ti aspetta. Stop”. Dopo aver ricevuto un’allarmante comunicazione di sua madre, Natasha si precipita alla stazione Jaroslavskij di Mosca per salire sul treno notturno 572 diretto a nord. Sa che qualcosa di terribile è già accaduto: suo padre Sergej - ingegnere nucleare e convinto sostenitore della politica sovietica - è improvvisamente scomparso senza dare notizie di sé. Il presentimento che la sparizione del padre nasconda verità che non devono essere svelate e l’opprimente sensazione di essere pedinata l’accompagnano per tutto il viaggio fino a Sverdlovsk-45, la città dove Natasha è nata e cresciuta.
S-45 è un luogo che per ragioni militari non appare sulle carte geografiche, circondato da filo spinato e sottoposto al controllo del governo federale. È un luogo strategico dove si lavorava alla costruzione dell’arsenale nucleare sovietico e ora, con i nuovi accordi voluti da Gorbačëv e Reagan, al piano di progressiva dismissione delle armi atomiche.
Pur muovendosi con intraprendenza nella sua città natale, le indagini di Natasha giungono presto a un punto morto. Solo quando arriva Alex si aprono due nuove piste: la prima, legata al padre, la riporta a Mosca; la seconda la porta a intessere un’altalenante relazione d’amore con l’ambiguo Alex.
In abbinamento la Malvasia dell’Azienda Agricola Scarbolo Sergio di Cividale del Friuli.
Dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, dal profumo delicato tendente all’aromatico, che ricorda l’albicocca, la frutta esotica e il pepe bianco. Un vino aromatico di struttura, corposo e caratteristico. Oltre a una buona acidità, spicca la nota grassa, che assieme danno un vino equilibrato e fresco.